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Teggiano - (SA)

La storia

Fondata probabilmente dai Greci col nome di Tegea nel VI secolo a.c., fu in seguito occupata dai Lucani e ridenominata Tergylanum, entrando quindi a far parte delle dodici città confederate lucane. Occupata nominalmente dai Romani nel III sec. a.c., dopo una lunga guerra contro i Lucani, il domonio romano divenne effettivo solo dopo la II guerra punica, durante la quale la città si schierò dalla parte di Annibale, e per questo dovette poi subire la punizione di Roma. In breve tempo però si riprese e nel I sec. d.c. divenne dapprima municipio, col nome latino di Tegianum, e poi colonia sotto Nerone, raggiungendo prestigio e notorietà per il suo splendore e la sua fedeltà all'Imperatore. Durante le invasioni barbariche subì la distruzione di gran parte dei propri edifici pubblici per opera di Alarico, re dei Goti. In seguito fu sotto il dominio dei Greco-Bizantini e dei Longobardi del Ducato di Benevento. Intanto il nome della città era mutato per corruzione fonetica dialettale in Dianum, nome che avrebbe portato sino al 1863. Nel corso del XI secolo passo ai normanni, allorchè la principessa longobarda Sighelgaida, sorella del principe Gisolfo I di Salerno, sposò Roberto il Guiscardo portando in dote anche la signoria di Diano. Passò poi ai Guarna e quindi ai Sanseverino, che la tennero sino alla metà del XVI secolo.

panorama

panorama della città

E' di questo periodo la riedificazione di molte parti dell'antico abitato e la costruzione dei più importanti edifici cvili, religiosi e militari. Infatti, per opera dei Sanseverino, si stanziarono in Diano alcuni ordini religiosi: i frati Minori Conventuali in San Francesco, i frati Minori Osservanti nella SS. Pietà, i Celestini nella SS. Annunziata, gli Agostiniani e le Benedettine nelle omonime chiese. Furono, inoltre, restaurati ed ampliati il castello e la cinta muraria di fortificazione. Nel 1474, nel castello di Diano, Antonello Sanseverino organizzò la cosiddetta "Congiura dei Baroni", ordita dai feudatari del Regno di Napoli contro il re Ferdinando II d'Aragona. Il successore di questi, Federico, assediò i rivoltosi, capeggiati da Antonello, entro Diano, costringendo la città a venire a patti, dopo sette mesi d'assedio, il 17 Dicembre 1497. I patti, però, non furono rispettati dal re e la città fu saccheggiata dai soldati aragonesi. Nel 1528 la città fu nuovamente assediata, questa volta da parte di Leutrec, capitano di Francesco I di Francia, in guerra con Carlo V di Spagna per il possesso del Regno di Napoli. In questa occasione i Dianesi, per nulla desiderosi di farsi coinvolgere nella guerra, opposero una breve, simbolica resistenza, dopo di che aprirono le porte ai Francesi. Nel 1564 fu istituito il Seminario (è uno dei più antichi d'Italia) e in seguito fu costruito il vescovado, che rese Diano sede vescovile dal 1586 e diocesi nel 1850.

piazza delle rimembranze

villa comunale

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