loading ...

caricammento ...

fotografia
close  
la campania per immagini
home-page > il Parco del Cilento e Vallo di Diano

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Creato nel 1991, è il secondo per dimensione fra i parchi esistenti in Italia e comprende la maggior parte del territorio meridionale della provincia di Salerno, estendendosi su una superfice di circa 181000 ettari dalla costa tirrenica, formata da una successsione ininterrotta di spiagge sabbiose, insenature e promontori, fino ai piedi dell'Appennino Lucano, attraverso un susseguirsi di dolci colline coperte di ulivi, ampie vallate ed aspri rilievi dai versanti boscosi. Il paesaggio interno, per la natura calcarea delle rocce, è caratterizzato da forme carsiche superficiali e profonde, quali le grotte, diffuse soprattutto nei Monti Alburni, e di cui le più magnifiche testimonianze sono rappresentate dalle grotte di Pertosa, da quella di Castelcivita, lunga quasi 5 km., e da quella di S.Angelo a Fasanella. Altri fenomeni carsici sono quelli dovuti al fiume Bussento, che scorre nel sottosuolo per un tratto lungo circa 6 km. e percorribile per 600 m., e le profonde gole scavate nel loro corso superiore dai fiumi Mingardo e Calore. I fenomeni carsici sono presenti anche lungo le coste alte attraverso grotte marine e sorgenti d'acqua sottomarine.

mappa del parco

La caratteristica principale del parco è l'elevata diversificazione di aree climatiche e ambiti biologici dovuta alla varietà delle forme dei rilievi e delle caratteristiche dei suoli. Infatti si passa dal clima caldo e mite anche d'inverno delle aree costiere, al clima umido delle vallate interne fino a quello freddo degli altopiani, d'inverno coperti dalla neve, e che presentano a volte un aspetto lunare reso brullo dalla povertà dei terreni.
Allo stesso modo la macchia mediterranea delle zone prossime al mare, dove arbusti sempreverdi si alternano a boschetti di leccio e Pino d'Aleppo, cede il posto, procedendo verso l'interno e le quote più alte ai boschi di latifoglie come querce, castagni, tigli, frassini, e più su al cerro, che domina il bosco fra i 600 ed i 1200 metri, in assocazione con la roverella, il carpino e l'olmo, ed oltre questa quota alle faggete, ai prati d'altitudine ed alle rare abetaie. Fra queste ultime molto importanti sono le abetine della montagna di Motola, che sono le uniche abetine spontanee esistenti nell'Appennino centro-meridionale, ultima testimonianza alle nostre latitudini della cosiddetta foresta boreale originaria di conifere, che dominava incontrastata l'emisfero settentrionale prima della comparsa delle latifoglie.
La fauna del Parco è molto diversificata grazie alla molteplice varietà di abitat naturali. Le coste e le montagne, le valli, i fiumi, gli altopiani, le zone brulle e le foreste, determinano altrettanti ambienti faunistici dove è frequente la presenza di specie di alto valore naturalistico. Nel medio corso dei fiumi del cilento è presente la lontra con la popolazione più ricca d'Italia. Dove l'acqua è più limpida e ricca d'ossigeno abbondano la trota ed il merlo acquaiolo. Tra le gole rocciose vive il biancone e verso le sorgenti, dove l'acqua è più fredda e l'ombra dei boschi più costante, la rarissima salamandra dagli occhiali. Nelle foreste di faggio sono tipici il picchio muratore, il picchio nero e l'astore, insieme a piccoli mammiferi predati dal gatto selvatico e ad un raro coleottero: la rosalia alpina. Tra i pascoli vivono numerose le arvicole e la volpe, come anche la martora ed il lupo. Infine tra le vette e le praterie di altitudine sono frequenti rapaci come il falco pellegrino, il lanario e l'aquila reale insieme alle sue prede preferite: la coturnice e la lepre appenninica.


Clicca sulla foto per ingrandirla
cervati il cervati calore il calore sella del corticato sella del corticato casale sull'altopiano casale sull'altopiano
bovini al pascolo pascolo brado grotta di castelcivita Castelcivita grotte acciaroli Acciaroli costa a falesia falesia
affluente del Sele affluente del Sele Agropoli-porta bizantina Agropoli gli Alburni gli Alburni Agropoli Agropoli
Capo Palinuro Capo Palinuro strada sul bosco strada sul bosco spiaggia di Agropoli spiaggia Agropoli grotte di Pertosa Pertosa grotte
Luoghi di particolare interesse naturalistico
  • Montagna di Motola.
    E' caratterizzata dalle abetine sparse lungo il versante nordorientale della montagna, residuo di boschi di conifere un tempo molto estesi nel territorio del parco e di cui parla Plinio nella Naturalis Historia. Oggi il ricordo permane nell'origine del nome del comune di Petina.
  • Monte Cervati.
    Con i suoi 1900 metri di altezza è la vetta più alta del parco e dell'intera Campania. E' circondato da altopiani chiusi da montagne e ricoperti da boschi, pascoli e vaste praterie aride di altitudine a seconda della natura dei suoli.
  • Monti Alburni.
    Costituiscono un vasto gruppo di montagne che culminano nei 1740 metri della vetta che da il nome all'intero gruppo. Il ripido versante settentrionale è caratterizzato da pareti rocciose a picco, mentre verso sud le montagne digradano dolcemente attraverso estese cerrete, faggete e pascoli.
  • Fiume Calore.
    Comprende l'alto corso del fiume racchiuso nella Riserva Naturale Gole del Calore ed il tratto medio basso fino alla confluenza col Sele. Circa a metà corso, poco a valle dell'abitato di Castelcivita, si apre la cosiddetta 'grotta di Spartaco', lunga 4800 m.
  • Capo Palinuro.
    E' formato da un lungo promontorio calcareo perforato dall'erosione e dal carsismo che hanno creato splendide grotte marine. Fra la vegetazione che ricopre il promontorio spicca la 'Primula di Palinuro', simbolo del parco.
  • Oasi WWF di Persano.
    Posta poco oltre il margine settentrionale del parco, fu istituita nel 1980 su un'area di 110 ettari che sfrutta un invaso artificiale del fiume Sele. Il territorio dell'oasi è caratterizzato da ambienti palustri e canneti favorevoli alla sosta e alla nidificazione di molte specie di uccelli acquatici e, lungo il corso del fiume, da un esteso bosco di pioppi e salici entro cui vive una numerosa popolazione di lontra.
  • Oasi WWF delle grottte del Bussento di Morigerati.
    Il fiume Bussento nasce dal massiccio del Cervati e scorre verso sud sfociando nel mare presso Policastro Bussentino. Lungo il tratto intermedio del suo corso, il fiume sprofonda sottoterra in una grotta lunga 6 km. che si apre superiormente vicino Caselle in Pittari ed inferiormente nel vallone di Morigerati, dove su 207 ettari si estende l'oasi fra boschi ed ambienti palustri.
  • Bosco di Corleto
    E' formato da una grande faggeta che si estende lungo la propaggine sud-orientale degli Alburni, a poca distanza dall'abitato di Corleto Monforte.
  • Bosco di Sant'Iconio
    E' un piccolo bosco spontaneo di Pino d'Aleppo sulla costa sovrastante Cala del Cefalo, lungo il litorale fra Palinuro e Marina di Camerota.

copyright
parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco parco